Teatro di tramonti unici dalle mille sfumature per 365 giorni l’anno, immerso tra colline verdeggianti (costituite per di più da querce, cerri, vigneti e uliveti non di rado secolari) e borghi incantati, il Lago di Bolsena merita sicuramente di più di una classica visita “mordi e fuggi”.
Ci troviamo più o meno a metà strada tra Siena e Roma, dove, circa due milioni di anni fa, un’ampia area vulcanica, corrispondente con quella che attualmente è denominata zona dei “Colli Volsini”, esplose dando origine al nostro Lago: questo suggestivo specchio d’acqua è infatti il Lago d’origine vulcanica più grande d’Europa e il quinto bacino lacustre in Italia per estensione.
In seguito l'esplosione ha lasciato il passo a quello che chiunque visiti quest’area non può non provare: la pace e un’ atmosfera quasi surreale.
Rappresenta uno dei pochi grandi laghi italiani ad essere ad oggi completamente balneabile, nonostante tutto si regga ovviamente su equilibri molto delicati; un tempo la pulizia delle sue acque veniva celebrata da un detto dei pescatori locali che lo definivano come “il Lago che si beve!”.
Già noto come Lago degli Etruschi, popolazione dall’origine ancora misteriosa e dalla grande vocazione agricola, insediatosi in epoca pre-romana nella zona nota anche come Etruria o Tuscia (che corrisponde all’Alto Lazio, l’Umbria e la parte inferiore della Toscana), sulle sue rive si trovano fertili suoli che da sempre hanno permesso lo sviluppo di prodotti della terra in grado di crescere anche senza il massiccio ausilio di fertilizzanti chimici, tra cui, oltre ai vigneti e agli uliveti, sono sicuramente da citare: i legumi, i cereali, i pomodori anche nella variante “scatolone” tipica del territorio di Bolsena, patate e profumate erbe aromatiche anche spontanee.
Affacciandosi dagli scorci panoramici unici sarà possibile scorgere le due isole Bisentina e Martana, di modesta estensione ma ognuna popolata da un sorprendente numero di specie vegetali e di colonie di uccelli, nonché ricche di importanti vicende storiche:
L’isola Bisentina, la più grande delle due, un tempo proprietà della Chiesa, da sempre teatro di visite da parte di numerosi Papi ed altre personalità autorevoli, nel cui territorio si trovano ben 7 cappelle, tra cui sicuramente da citare sono quella dei santi Giacomo e Cristoforo del Vignola, e il tempietto di Santa Caterina ad opera dell’altrettanto celebre Sangallo. In questa meravigliosa cornice è facile perdersi tra monumenti, statue, caratteristiche insenature, lecci e querce secolari.
Per gli Etruschi l’isola era un luogo sacro: secondo questi, sull’isola sarebbe presente un varco o una porta di accesso verso Agarthi, regno leggendario situato all’interno della Terra.
L’isola Martana, più piccola dell’isola “sorella”, ma forse dall’aspetto paesaggistico ancor più “selvaggio” e più suggestiva, è nota per due vicende al confine tra la storia e la leggenda, tramandate da lunghissimo tempo, ovvero il martirio di Cristina, patrona di Bolsena, attualmente sepolta nelle catacombe della Basilica omonima, che qui fu relegata per lungo tempo dal crudele padre affinché rinnegasse la propria fede cristiana, e il barbaro assassinio di Amalasunta, regina degli Ostrogoti, da cui nacque la leggenda dello spirito dell’Amalasunta, le cui sofferenze si potrebbero ancora ascoltare tramite il rumore delle acque del Lago.
Ad oggi entrambe le isole sono private e non visitabili, ma è possibile fare un tour attorno a queste per ammirarle più da vicino su battelli che partono nella stagione estiva dal porto di Capodimonte e da quello di Bolsena.
Oltre ad immergersi nelle sue acque turchine, ci si può avventurare in gite con kayak, immersioni (sarà una vera sorpresa ritrovarsi di fronte a fondali che quasi somigliano a paesaggi lunari) , pesca, windsurf, passeggiate a cavallo e tanto altro (si prega di visualizzare la pagina relativa alle attività del luogo). Il clima è mite e temperato, non molto umido, talvolta segnato dalla tramontana specie la sera, un vento secco del nord forte soprattutto in inverno.